via delle Milizie 16
- Documentazione relativa alla Marina da Guerra Austriaca, proveniente – in massima parte – dall’archivio dell’Arsenale Navale di Pola (con disegni tecnici dell’armamento navale prodotto dalla SkodaWerke di Pilsen) – (dagli anni Ottanta del 1800 al 1918)
- Nucleo documentario relativo alla Regia Marina Italiana (dagli inizi del ‘900 al 1940 ca)
- Documentazione relativa alla cantieristica triestina (documentazione dal 1916 alla fine degli anni Cinquanta) – [Cantiere San Marco, Cantiere San Rocco, Cantiere navale Felszegi, Stabilimento Tecnico Triestino, Cantiere Navale Triestino di Monfalcone (anche Officine Aeronautiche), C.R.D.A. (Cantieri Riuniti dell’Adriatico)]
- Documentazione relativa alla vita e all’operato di Diego de Henriquez (Trieste 1909 – 1974), dalla lettura della quale si possono spesso ricostruire le modalità di acquisizione di determinati oggetti presenti al Museo
- Documentazione di argomento militare, in particolare relativa al periodo in cui Diego de Henriquez fu in servizio a San Pietro del Carso (oggi Pivka in Slovenia) al XXV Settore di Copertura Timavo (1941 – 1943)
- Documentazione relativa alla missione nella Venezia Giulia di Justo Giusti del Giardino nell’immediato dopoguerra (1945 -1947)
- Archivio fotografico di ca 25.000 fotografie [una parte relativa alla prima guerra mondiale con un interessante fondo riguardante il fronte rumeno dei Carpazi; le fotografie del periodo della seconda guerra mondiale sono state in gran parte scattate dallo stesso collezionista triestino]
- “Piano di difesa della Piazza Marittima di Spezia” (1871 – 1937)
- “Consorzio per la gestione del Museo Storico di Guerra (1969 – 1988). Gestione commissariale (1989 – 1993)
- Raccolta di cartoline sia civili che militari
- Sezione cartografica [relativa, soprattutto, al secondo conflitto mondiale, ma con materiale interessante riguardante anche il primo]
- Sezione dei manifesti e dei volantini (anche in lingue straniere) relativi, soprattutto, al periodo della secondo conflitto mondiale e al secondo dopoguerra